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lunedì 22 giugno 2009

Faber in mostra

Si è chiusa domenica 21 giugno la mostra dedicata alla vita di Fabrizio De Andrè a Genova presso il Palazzo Ducale. Cinque sale. Solo cinque sale. Sale piene, interattive e ricche di frammenti di storia, vita, musica. Un percorso breve ma inaspettatamente lungo e leggero.

"Le canzoni servono a formare una coscienza. Sono una piccola goccia dove servirebbero secchi di acqua", penso che in questa frase ci sia tutto il senso e il significato della vita di Faber e, si può dire che sintetizza bene l'obiettivo della sua musica facendo da sfondo all'intera costruzione della mostra. Donne, Genova, Libertà, Morte, Gli ultimi, sono i temi principali che hanno attraversato le sue canzoni e che la mostra ha saputo bene portare alla luce. Fabrizio De Andrè non era una persona facile. Cinico, schietto e diretto. La sua reale personalità viene chiaramente fuori, non solo dalle sue canzoni, ma anche da molte sue dichiarazioni e lettere scritte durante gli anni della sua vita: "Tutto quello che vi hanno detto fin'ora è tutto falso", la sua idea riguardo ai giovani: "i giovani sono una specie inadatta per vivere in questo sistema". Un'attenzione particolare è stata data anche a tutti i personaggi su cui si soffermava: "rendere protagonisti delle mie canzoni tutti quelli che gli altri condannano" perchè, secondo Faber, "tutti siamo artisti, il problema è che non tutti hanno le possibilità per dimostrarlo".

domenica 21 giugno 2009

Apriamo Gaza

Ieri, durante la Giornata Mondiale del Rifugiato, al Palazzo dei congressi di Riccione, il mondo della cooperazione e quello dell'informazione si sono seduti attorno allo stesso tavolo per discutere e confrontarsi sulle possibili e urgenti risposte da dare al conflitto arabo-israeliano, sul quale, dopo l'attacco di gennaio, è calato un silenzio da parte sia delle istituzioni nazionali italiane sia dalle agenzie internazionali. Ma l'emergenza continua e, anzi, dopo 5 mesi, si è evoluta assumendo forme più gravi. Un milione e mezzo di persone continuano ad essere isolate. Dai valichi (Rafah e Herez) è proibito l'ingresso di ogni cosa: medici, infermieri e poi ferro, vetro, cemento, libri scolastici, medicinali (e se entrano sono scaduti). Un confronto tra diversi esperti tra i quali: Flavio Lotti, Tavola della Pace; Francesco Cavalli, assessore alla cultura e alla pace del comune di riccione; Sergio Bassoli, piattaforma delle ong per il Medioriente; Marc Innaro, inviato rai al Cairo; il gruppo di Educaid di Rimini; il coordinamento Rimini-Gaza, ha prodotto riflessioni e proposte molto diverse, forse un pò disorganizzate, ma molto specifiche, provocatorie e decisamente utili. Tavola della pace sta organizzando tutto quello che è venuto fuori in modo da poter definire meglio cosa possiamo fare in questo momento per Gaza, in vista, soprattutto del prossimo viaggio a ottobre.

giovedì 18 giugno 2009

E'morto Ralf Dahrendorf

Un pezzo importante del mondo della sociologia e dell'economia. Una formazione politica continua. Un promotore della filosofia del conflitto. Ralf Dahrendorf muore oggi all'età di ottant'anni. Alcuni elementi delle sue teorie ritengo possano essere importanti per capire alcune cose del mondo. Tra questi elementi c'è la visione che "i problemi non esistono perchè sono gli uomini a crearli, ma in un certo senso sono anche il prodotto di coloro che aspirano alla loro risoluzione.", mi sembra una visione utile (anche se molto generale) che può stimolare ogni mente a cercare sempre una soluzione, anche quando sembra non esserci, perchè probabilmente c'è sempre ma a volte è nascosta o si presenta sotto vesti inaspettate. Esponente del neoliberalismo, è convinto che la struttura sociale sia costituita da un continuo conflitto di classe tra chi ha il potere e chi è costretto a subirlo. L'intensità del conflitto dipende da vari fattori: il grado di accentramento del potere nelle mani di alcuni, la possibilità di acquisire potere da parte di coloro che ne sono esclusi, la libertà di unirsi per formare gruppi (di partito o di pressione). Quindi quella di Dahrendorf è una società in continuo mutamento, sottoposta ad un confronto e scontro costante da parte delle forze in gioco, con il dominio di alcuni gruppi su altri. A questo punto, come mai le società così formate (inclusa quella in cui viviamo) riescono a funzionare nonostante il continuo mutamento delle cose? La risposta non è semplice. Forse perchè l'elemento del mutamento esisterà sempre. Ma il dominio di alcuni su altri? Di quelli più forti che arrivano al potere mentre gli altri sono costretti a subirlo? Questa logica di potere penso sia destinata a fallire. Il mondo che abbiamo oggi di fronte ha bisogno di nuove idee per essere affrontato nel modo migliore.

martedì 16 giugno 2009

Un ricordo a Enrico Berlinguer


La città di Bologna, giovedì 11 giugno in piazza VIII agosto si è unita per ricordare la straordinaria figura di Enrico Berlinguer, a 25 anni dalla sua scomparsa. Un innovatore, un critico senza limiti, un vero politico. Un esempio per tutti, non solo per i nostri attuali rappresentanti politici. Un uomo che ha proposto un cambiamento per l'Italia, per il mondo e per la vita. Quella voglia di cambiare echeggia ancora nell'aria e nell'infinito scorrere delle cose. Tutto cambia e tutto sembra essere uguale. Le stesse ingiustizie, speranze, delusioni e sogni. Forse non ci saranno mai più persone come lui, ma chi ancora spera e vive con i suoi desideri di migliorare c'è, esiste e lotta, grazie soprattutto a questi esempi storici e di vita.