Repubblica.it > Esteri

Pagine

martedì 31 luglio 2007

Imparare osservando

Questo è stato un viaggio di turismo responsabile che mi ha permesso di scoprire anche un nuovo popolo, una nuova cultura, nuove bellezze naturali. Ho conosciuto l'isola di Palawan con una ricca e affascinante foresta equatoriale, il profumo della giungla, la bellezza della barrira corallina e la sua vastità di pesci di ogni genere e colore, l'Underground River, Snake Island e il fantastico spettacolo di Babuyan. Mentre m'innamoravo di questa natura pensavo che il paradiso deve essere qualcosa di molto simile.


Alla scoperta dei piccoli della terra

Filippine, il mio viaggio di quest'anno alla scoperta di una parte del mondo che troppo spesso non riesce a farsi sentire perchè è nell'interesse di alcuni farli tacere. Quest'anno ho deciso di non accontentarmi delle notizie su riviste, internet o racconti ma ho scelto di ascoltare con le mie orecchie la voce di chi è costretto a vivere in silenzio.
Ho scoperto un territorio ricco di problematiche soprattutto culturali, delle quali le vittime sono in particolare i bambini. C'è una forte occidentalizzazione da parte soprattutto degli americani che hanno favorito la nascita di prostituzione infantile, spietato controllo politico ed economico, e una fortissima povertà per la maggioranza del paese.
Ho conosciuto la vita nelle baraccopoli, nelle strade e nelle carceri ma ho verificato anche la ricchezza di pochi, le dipendenze economiche verso gli americani, una cultura costruita e indotta.
In questo contesto, Preda svolge un lavoro ammirevole attraverso il contributo di un team formato da social workers, psicologi, avvocati, qualche poliziotta e le famiglie dei bambini accolti. E' proprio quel lavoro a rete che porta a risultati sempre più grandi, oggi Preda accoglie 48 bambine e 46 bambini che fanno un percorso di recupero della propria identità e della propria età.
E poi ci sono loro, tutti i bambini che rendono vivo e colorato il lavoro di Preda, bambini così piccoli (hanno dai 6 ai 18 anni) ma con già tanto da dire e da insegnare.

Questo è il ponte ad Olongapo City dove vivono i bambini di strada.

lunedì 30 luglio 2007

Il manipolo di eroi

Eccoci qua...il manipolo di eroi (usando un'espressione di Diego!) che ha condiviso questa esperienza alla ricerca di se stesso e dell'altro provando a migliorare un pò di quel mondo che sempre più spesso non ha posto nei nostri notiziari e cercando di riflettere sulle possibili soluzioni per dare voce a chi è troppo piccolo per riuscire a farsi sentire.
Ne approfitto per ringraziare coloro che mi hanno accompagnato in questo viaggio; alle ali prottetive di "mamma" Barbara, alle competenze mediche e alla pazienza della dottoressa Samuela, alla instancabile disponibilità di Fabio, alla geniale ironia di Laura, alla forza e all'amicizia di Chiara, alle discussioni e riflessioni di Andrea, ai consigli di Diego, alla presenza e all'affetto di Irene.
Penso già di volervi bene!