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domenica 21 marzo 2010

Legami di responsabilità

La XV Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia, quest'anno, si è tenuta a Milano, la principale città in cui la 'ndrangheta stabilisce il prezzo della cocaina e di tutte le altre sostanze stupefacenti per l'intero nord europa. La regione Lombardia è la prima regione per traffico di cocaina e altre sostanze, ed è la terza regione per numero di aziende confiscate alla criminalità organizzata. Ma Milano è anche la città in cui, nel 1982, nasceva il primo Coordinamento degli insegnanti e dei presidi contro le mafie.
Il titolo della Giornata di quest'anno è "Legami di legalità, legami di responsabilità": la legalità richiama il rispetto e la pratica delle leggi, la responsabilità richiama l'impegno. Attenzione, però, perchè parliamo d'impegno e di rispetto delle leggi da parte du tutti. Tutti. Veramente tutti. Nessun escluso, nessun privilegiato. Il termine "legame" indica una continua tensione, una ricerca autentica di relazione, un rapporto dove sentimento e ragione s'intrecciano continuamente.
La Giornata della Memoria e dell'Impegno nasce e si rinnova per essere un evento non fine a se stesso, ma dentro il tempo e dentro la storia delle persone. E' la tappa di un cammino sociale, educativo e culturale che dura 365 giorni all'anno. L'impegno è il modo vero di fare memoria. L'impegno per tutti di assumersi le proprie responsabilità ogni giorno. Questo vale per tutti noi indistintamente. E tutti siamo qui per sentirci responsabili di un cambiamento,siamo il Noi che vince sull'Io. La ricchezza della democrazia è data da chi ha il coraggio di portare avanti il proprio impegno per una cultura della vita, della legalità, della corresponsabilità, della speranza; mettendo da parte i propri interessi e privilegi a favore del bene comune.

lunedì 1 marzo 2010

Un giorno senza NOI


Primo marzo 2010. Un giorno senza di noi.
I nuovi cittadini italiani di Bologna si sono uniti al resto dell'Italia e dell'Europa per ricordare a tutti i loro diritti e la loro dignità. Colori, lingue, odori nuovi e diversi hanno camminato insieme sventolando un unico simbolo, un unico colore. Il giallo dei diritti umani, della solarità e della luce che si estesa oggi da Piazza Maggiore fino al bellissimo centro storico bolognese.
Per un giorno l'Italia e gli italiani hanno visto coi loro occhi come si vive senza gli immigrati. Molte fabbriche sono state costrette a chiudere oggi. Molte persone iniziano a capire che senza di loro avremmo sicuramente più problemi da risolvere. Molti stanno imparando a convivere e condividere. Tanti sono stati gli immigrati a parlare durante il raduno. Da ogni nazionalità. Da ogni paese vicino e lontano. Dal Pakistan all'Algeria. Dalla Romania al Marocco. Dall'Etiopia al Brasile. E tutti hanno ricordato che anche loro hanno dei diritti e vogliono che siano rispettati. Le loro mani, le loro schiene, le loro energie contribuiscono ad arricchire questo paese. L'Italia glielo deve, gli italiani glielo devono. E si può dire che oggi è l'inizio di un nuovo futuro. Nell'aria oggi si respirava un odore nuovo, quello del cambiamento.