
Anche la vita dell' essere umano si fonda su un substrato di natura, ma siccome è onnivoro e oltre a mangiare ha molte altre esigenze(abitare, vestire, giocare, studiare, ecc), la natura di cui ha bisogno è varia e comprende il terreno da coltivare, da pascolo, per la casa, per le strade, per fini ernergetici e minerari, il mare per la pesca, le foreste. Le esigenze degli esseri umani non sono determinabili a priori né sono valide per tutti, perché variano in base alla cultura, alla tecnologia, al clima, alla posizione di potere di ciascuno. Per questo ogni individuo pesa sulla natura in maniera diversa. Chi mangia 3kg di carne al giorno, fa 200km al giorno in Mercedes, cambia vestito 3volte al giorno, ha una casa di 200mq, tiene sempre le luci accese, utilizza un substrato di natura ben diverso dall' asceta che mangia un piatto di riso al giorno, che si muove solo a piedi, che ha solo due paia di vestiti.
Proprio per valutare quanto ognuno di noi pesa sulla natura in base al proprio stile di vita è stato coniato il concetto di "impronta ecologica", che esprime la quantità di terra e di mare che serve per ottenere tutti i beni che consumiamo. E' stato calcolato che il tenore di vita di un italiano medio richiede 2,21 ettari di terreno ai fini energetici, 0,81 ettari a fini agricoli, 0,18 ettari a pascolo, 0,06 ettari a fini edificabili, 0,30 ettari di foreste e 0,27 ettari di mare. In totale l' impronta ecologica di un italiano medio è di 3,84 ettari contro 9,70 di uno statunitense e 0,77 di un indiano.
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