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giovedì 26 giugno 2008

Rifiuti da bruciare?


DIETRO AI NUOVI TERMOVALORIZZATORI CAMPANI SI NASCONDE ANCHE IL GIALLO DELLE PERCENTUALI DI RIFIUTI DA BRUCIARE.
E' chiaro che senza le dovute garanzie politiche degli aiuti economici, quali i CIP6, ai nuovi inceneritori campani, tra cui l’ipotetico termovalorizzatore di Salerno, non ci fosse stato nessuna intenzionalità a bruciare i rifiuti. Ma ciò che ora suscita non pochi sospetti sono le reali percentuali di rifiuti che si vuole inviare alla combustione. La favoletta dei termovalorizzatori che risolvono tutti i nostri problemi tra cui l’emergenza rifiuti in Campania senza alcun costo per l’ambiente e per le tasche dei cittadini non incanta più nessuno, neppure chi li costruisce e li gestisce. Le tecniche alternative allo smaltimento che prevede la combustione dei rifiuti urbani attraverso i termovalorizzatori, ci sono. Prediligere una politica di riduzione a monte di rifiuti ed imballaggi seguita da una raccolta differenziata collegata ad una seria rete di filiere del recupero, del riciclaggio e della rivalorizzazione della materia quale ad esempio gli impianti di compostaggio.
Ora, l'allarme non sono solo i CIP6, ma le reali quantità di rifiuti campani che si vorrebbero incenerire e quindi, di fatto, sottrarre alle filiere della raccolta differenziata.
La produzione di rifiuti urbani nella sola Provincia di Salerno è all’incirca di 470.000 tonnellate all’anno (fonti APAT), così come previsto dal D.lgs 152/06, con il 45% di raccolta differenziata da raggiungere entro il 31.12.2008, da smaltire resterebbero solo 258.066 tonnelate all' anno, con il 65% entro il 31.12.2012, da smaltire resterebbero solo 164.224 tonnelate all' anno.
Ma nel bando di gara per l’affidamento in concessione della progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto di termodistruzione dei rifiuti solidi urbani da realizzare a Salerno (RSU e RSA) si parla di potenzialità non inferiori alla totalità dei quantitativi di rifiuti prodotti nella Provincia di Salerno (450.000-500.000 T/A).
Quindi in sostanza si vuole prevedere di incenerire l’intera produzione di rifiuti pregiudicando completamenti il contributo positivo che la raccolta differenziata può dare.
L’oltre 80% dei rifiuti campani è costituito da materiale riciclabile: è il risultato dell’analisi merceologica dei rifiuti condotta dagli stessi tecnici del Commissariato di Governo delegato al superamento dell’emergenza rifiuti in Campania.

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