Per la prima volta, dopo averlo conosciuto e stimato attraverso i suoi testi, teorie e proposte, avere di fronte ai propri occhi il premio Nobel per l'Economia (1998), Amartya Sen, è stato davvero incredibile. Un tenero uomo che si trascina lentamente dietro il peso dei problemi di questo mondo. Un volto consumato da un tempo difficile e da uno spazio planetario problematico, contornato da un sorriso pulito e vero. 76 anni di saggezza, lotta e idee incarnate in un corpo leggero e svuotato (nel senso giapponese del termine), Sen ha posto questioni importanti fortemente legate alla crisi internazionale ancora in atto. "La cooperaione globale potrebbe essere la soluzione migliore, non l'isolamento di un paese rispetto agli altri. Il primo mezzo di cooperazione è il dialogo e la comune deliberazione. E' importante, inoltre, trovare nuove idee per riorganizzare il mondo nel lungo periodo. La reciproca cooperazione come dispositivo organizzativo richiede una migliore comprensione e un più ampio riconoscimento nel mondo prostrato in cui viviamo oggi."
Ferragosto
11 anni fa
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