Anche quest'anno Ferrara e Internazionale sono state in grado di regalare momenti arricchenti e speciali. Tra le cose che mi preme sottolineare c'è l'incontro con Maisa Saleh, giornalista attivista in Siria, la quale ha saputo bene raccontare tutto ciò che ancora non sappiamo sull'attuale guerra in Siria. Una giovane donna minacciata, incarcerata e torturata solo per aver condotto una trasmissione televisiva in cui sottolineava i comportamenti criminali della dittatura di al-Assad chiedendone una spiegazione.
E poi, la presentazione del secondo Atlante sulle mafie, con Francesco Forgione, John Dickie e Enrico Fontana. Un quadro dell'Italia delle mafie e della lotta alle mafie sia dal punto di vista degli italiani sia dal punto di vista degli stranieri.
E come ogni anno, c'è un'atmosfera così frizzante e coinvolgente che basta passeggiare lungo il castello Estense, fermarsi a parlare con persone interessanti, ascoltare musica o scoprire quanta bellezza c'è dietro l'impegno di ognuno... per provare rabbia e fierezza nello stesso tempo, a causa di un paese che troppo spesso dimentica di avere tanto valore e tante risorse umane.
Ferragosto
11 anni fa