Caro Fabrizio,
quante cose son cambiate in questi 10 anni!
La terra è ancora "tutta un lutto", e io ancora mi chiedo: "chi la consolerà?". La crisi che tu hai visto e percepito, nella politica, nella cultura, nella fede, ha assunto nuove sembianze, e per molti aspetti più pericolose. La politica si è trasformata in un vero e proprio teatrino in cui i personaggi parlano di cambiamento, sostegno a idee nuove, posto ai giovani, ma chi mantiene il ruolo di potere è ancora lì (inutile ricordarti chi sono, li conosci bene!), le cui fila sono rigorosamente mosse da un potere più forte, quello della finanza. Per lei, mio caro Fabrizio, "il soldato Piero è tornato in battaglia". La guerra non è mai finita. La guerra è diventata necessaria per questo sistema economico-finanziario. "La guerra è dappertutto": Congo, Palestina, Kivu, Zimbawe, Israele, queste oggi le terre più martoriate a causa delle risorse energetiche che servono a mantenere uno stile sempre più consumistico dall'altra parte del pianeta. La cultura è tra i settori in cui si tagliano i fondi. Sta diventando il luogo della differenza e dell'emarginazione: i figli dei ricchi hanno strutture (private) migliori e i bambini stranieri (ma italiani) rischiano di frequentare classi separate. L'università e la ricerca sono in agitazione. I nostri cervelli migliori stanno scegliendo di lavorare in altri paesi. E l'italiano medio continua a mantenere il suo status di ignoranza affidandosi esclusivamente a faziose e manipolate notizie televisive e, inseguendo futili mode, ha ancora una terribile dificoltà a capire che "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior". Anche la fede ha subìto duri colpi. O meglio, l'istituzione chiesa sembra stia perdendo fede e fedeli.
Ti scrivo oggi, Fabrizio, mentre su Gaza cadono bombe di fosforo bianco colpendo case di civili, ospedali organizzati da volontari e strutture degli aiuti umanitari. Vivo con la speranza che "ci salverà l'aviatore che la bomba non getterà" e tutti i soldati israeliani che si rifiuteranno di continuare. Il mondo che sognavi e che io ancora sogno e ancora voglio, è possibile. Di questo sono convinta. Ma la gente è davvero tanto sfiduciata. E' importante lavorare anche su questo. Grazie per il contributo che hai dato a questo mondo e alla vita di molti di noi.
Nessun commento:
Posta un commento