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lunedì 18 febbraio 2008

Quando la politica va in crisi

La politica è la più nobile tra le vocazioni. Vocazione, dal latino vocare, significa chiamare. La vocazione è una chiamata interiore, una chiamata per un ‘fare’. Il fare si riferisce all’azione d’amore nei confronti del mondo. Mettere a disposizione le proprie qualità a favore del bene comune.
“Politica”, invece, viene da polis, città. La città era, per i greci, uno spazio sicuro, ordinato e calmo, dove gli uomini potevano dedicarsi alla ricerca della felicità. Il politico sarebbe colui che si prende cura di questo spazio. La vocazione politica, così, starebbe a servizio della felicità degli abitanti della città.
Questo è ciò che hanno insegnato grandi pensatori come Max Weber o Rubem Alves.
Forse per essere stati nomadi nel deserto, gli ebrei non sognavano città: sognavano giardini. Chi abita nel deserto sogna le oasi. Dio non ha creato una città. Ha creato un giardino. Se chiedessimo a un profeta ebreo “cos’è la politica?”, lui ci risponderebbe “l’arte del giardinaggio applicata alle cose pubbliche”.
Il politico per vocazione è un appassionato per il grande giardino di tutti. Il suo amore è così grande che rinuncia al piccolo giardino che potrebbe piantare per se stesso. A cosa serve un piccolo giardino se tutt’attorno c’è il deserto? Occorre che tutto il deserto si trasformi in giardino. Rubem Alves sostiene ancora che: un politico per vocazione è un poeta forte: ha il potere di trasformare poesie sui giardini in giardini veri. La vocazione politica è trasformare sogni in realtà. E’ una vocazione così felice che Platone ha detto che i politici non hanno bisogno di possedere nulla: gli basterebbe il grande giardino di tutti. Sarebbe indegno che il giardiniere avesse uno spazio privilegiato, migliore e diverso dallo spazio occupato da tutti.
Come Max Weber insegna, vocazione è diverso da professione. Nella vocazione la persona trova la felicità nella sua azione. Nella professione il piacere si trova non nell’azione. Il piacere sta nel guadagno che viene da essa. Molti politici vivono di politica e non per la politica.
Tutte le vocazioni possono essere trasformate in professioni. Il giardiniere per vocazione ama il giardino di tutti. Il giardiniere per professione usa il giardino di tutti per costruire il suo giardino privato, malgrado che, per farlo, attorno a sé aumenti il deserto e la sofferenza. Così è la politica. Sono molti i politici professionisti. Rubem Alves afferma: tra tutte le professioni, la professione politica è la più vile. Il che spiega la disillusione totale della gente, a proposito della politica. Guimarães Rosa, quando gli chiesero se si considerava politico, rispose: “Non potrei mai essere politico con tutti questi ciarlatani in giro… al contrario dei politici ‘legittimi’, credo nell’uomo e desidero un futuro per lui. Il politico pensa solo ai minuti. Io sono scrittore e penso all’eternità”. Chi pensa ai minuti non ha la pazienza di piantare alberi. Un albero impiega molti anni per crescere. Rende di più tagliarli.
Forse il nostro futuro dipende da questa lotta tra i politici per vocazione e i politici per professione. Il fatto triste è che molti di quelli che sentono la chiamata della politica non hanno il coraggio di rispondervi, per paura della vergogna di essere confusi con quelli che vivono di politica e di dover vivere con loro.
Forse, se i politici per vocazione si impossessassero del giardino, potremmo cominciare a tracciare un nuovo destino. E invece di deserti e giardini privati avremmo un grande giardino per tutti, opera di uomini che hanno avuto l’amore e la pazienza di piantare alberi alla cui ombra non si siederanno mai.

sabato 16 febbraio 2008

Illuminiamoci meno


Anche quest'anno c'è stata la giornata dedicata al risparmio energetico...

Ecco le buone abitudini per il 15 febbraio (e non solo, ma anche per il futuro)

1. spegnere le luci quando non servono

2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici

3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l´aria

4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l´acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola

5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre

6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria

7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne

8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni

9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni

10. utilizzare l´automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.