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lunedì 24 dicembre 2007

Auguri di Buona Speranza

Quest'anno voglio fare a tutti gli auguri di un Natale di speranza attraverso le parole di un autore, David Korter..."Purtroppo buona parte delle nostre relazioni sono ridotte a scambi impersonali soprattutto in chiave finanziaria e buona parte di questo è sacrificato alla gioia, alla felicità, alle nostre emozioni.

I soldi, certo, possono compensare alcune perdite, ma ci vogliono un sacco di soldi per comperare la felicità che invece la comunità e l'amicizia possono regalare gratuitamente".

Le relazioni, non i soldi, ci condurranno al benessere. Quello che è importante più di tutto oggi è il nostro partecipare alla vita della comunità.

Perché, anche per noi che resistiamo all'impero, diventano così difficili le relazioni umane e tante di queste sono funzionali a qualcosa? Perché facciamo tanta difficoltà a costruire comunità, a vivere in comunità, ad amare, a sentirci amati? Perché, soprattutto, tutte le comunità di resistenza, queste piccole realtà locali hanno tanta difficoltà a mettersi insieme? Forse anche nella resistenza stiamo replicando le stesse relazioni imperiali? Dovremmo dedicare molte meno risorse a fare soldi e molto più tempo a costruire comunità. È questa la grande sfida: perché non credere che sia possibile viverla insieme? E' necessaria una maggior sinergia tra tutte le reti, le associazioni, le Chiese, le organizzazioni locali o quelle che si occupano del Sud del mondo, tra tutti coloro che hanno voglia di resistere all'impero. E'questo il più grande regalo per ciascuno di noi: ritrovare un'unità profonda tra tutti i movimenti. Ritrovare la gioia di stare insieme e quella di amare senza condizioni.

mercoledì 19 dicembre 2007

Un giro in un mondo possibile



Una giornata trascorsa all'interno della Città dell'Altra Economia, ieri, martedì 18 dicembre. Costruita sullo spazio di un vecchio mattatoio, la città rappresenta la concreta e visibile utopia di un mondo diverso, in cui è possibile vivere con i prodotti dell'agricoltura biologica provenienti da tutte le regioni d'Italia, ognuna con le sue specialità: la liquirizia e il peperoncino calabrese, l'olio e il vino campano, la pasta e le verdure fresche laziali.

Ampia scelta anche per i prodotti igienici realizzati con fibre naturali e biodegradabili, creme e saponi biologici realizzati nel rispetto di animali e ambiente. Oltre a questo grande padiglione di agricoltura bio, è possibile confrontarsi con lo spazio dedicato alla finanza etica e al turismo responsabile. Al centro è possibile ristorarsi in un super accogliente Equo Bar Bio, in cui è possibile bere un ottimo caffè arabico del Guatemala e addirittura la nuova Eko birra alla spina da agricoltura biologica. Dall'altro lato della città, un grande punto vendita di prodotti di abbigliamento ed ogni tipo di artigianato proveniente e completamente relizzato con dignità nei paesi del Sud del mondo, dai nuovi arrivati jeans africani, ai vestitini per neonati del nepal, ai giocattoli in cotone ecologico ed anallergico. Un altro tra i padiglioni più interessanti è quello sul riciclo e il riuso di ogni tipo di materiale, dai pezzi di stoffa che diventano orecchini o abiti assemblati, alle bottigline di vetro che diventano posacenere, è possibile capire perchè produciamo così tanti rifiuti.

Uno spazio interessante è anche quello dedicato alle energie rinnovabili, soprattutto quella solare. Ad aprire lo spazio c'è la Carta di Peters che mostra le zone nel mondo in cui il petrolio sta per esaurirsi, e vi assicuro che sono la maggior parte.
Comoda è anche una sala dedicata alla consultazione di testi critici e alternativi, riviste e quotidiani, ma è possibile anche utilizzare il proprio pc portatile grazie alla presenza di prese elettriche e porte per connessioni a internet. Ed infine, non meno importanti, tante persone pronte ad accogliere e ad illustrare ogni prodotto e il motivo per cui è bene sceglierlo.

Piano Regolatore Sociale


Fino a pochi anni fa, esisteva un Piano Regolatore che vedeva la partecipazione attorno a un tavolo di discussione tutti gli esperti riguardo la costruzione e il miglioramento di una città: architetti, ingegneri, urbanisti. Oggi, c'è un nuovo piano di lavoro, il Piano Regolatore Sociale, che vede seduti attorno ad un tavolo di discussione e di lavoro nuove figure: l'università, i piani di zona, le consulte, le scuole. Alcune città hanno deciso che una città va ricostruita e resa maggiormente abitabile a partire dalla partecipazione diretta di tutti i cittadini, non più solo ed esclusivamente di esperti. Ieri, a Roma, seduti a proporre e lavorare insieme, l'Università Roma Tre, l'Assessorato ai Servizi Sociali, il Municipio I, i responsabili dei Piani di Zona. Quello che si è svolto ieri mattina è stato l'inizio di un lavoro comune che si realizzerà fino a marzo 2008.


sabato 15 dicembre 2007

La Città dell'Altreconomia


Il primo dei principi per una città dell'Altra Economia:
"Sono comprese nella definizione di altra economia, intesa come diversa e alternativa a quella oggi dominante, tutte le attività economiche che non perseguono le finalità del sistema economico di natura capitalistica e di ispirazione liberista o neo liberista. In particolare sono da essa rifiutati gli obiettivi di crescita, di sviluppo e di espansione illimitati, il perseguimento del profitto ad ogni costo, l'utilizzazione delle persone da parte dei meccanismi economici e nel solo interesse di altre persone, il mancato rispetto dei diritti umani, della natura e delle sue esigenze di riproduzione delle risorse."
Per approfondire: http://www.altraeconomiaroma.org/

venerdì 14 dicembre 2007

Quale diritti?


Sono trascorsi 60 anni dalla nascita della dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I diritti umani non sono “valori” altissimi da contemplare. Essi sono il nome dei bisogni umani vitali, materiali e spirituali e come tali costituiscono un insieme di “obiettivi” concreti che devono guidare la politica a tutti i livelli, dalla politica locale a quella internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente sostenibile. La legittimazione dell'agire delle classi governanti si gioca sul terreno della loro coerenza con il paradigma dei diritti umani. Essi sono pertanto la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che colpisce centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani addita “l’insegnamento e l’educazione” quale strada maestra per il loro rispetto, dunque in corretta prospettiva pedagogica di orientamento all’azione. Questo porta a dire, senza tema di retorica, che coloro che insegnano, educano e formano per i diritti umani, la pace, la solidarietà, il dialogo interculturale sono ancora più importanti, se possibile, dei capi di stato e dei giudici.

domenica 9 dicembre 2007

La nostra paura più grande


"La nostra paura più grande non è quella di essere inadeguati, la nostra paura più grande è di essere potenti oltre misura!

Chiediamo a noi stessi chi sono io per essere brillante, straordinario, talentuoso e favoloso?

In realtà, chi sei tu per non esserlo?

Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi e appena lasciamo brillare la nostra luce, inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso"

domenica 2 dicembre 2007

La verità sull'Aids

Sabato 1 dicembre è stata la Giornata Mondiale per la Lotta contro l'Aids.


Sfogliando notizie su giornali e internet mi sono resa conto che forse c'è una verità nascosta dietro il grande problema dell'Aids.


L’AIDS è una cosa seria. Ha cambiato i costumi sessuali degli ultimi 15 anni, nei giovani e nei meno giovani. Sicuramente le campagne di prevenzione e l’utilizzo del profilattico hanno portato ad una visione della sessualità più responsabile e alla riduzione di altre malattie trasmissibili attraverso gli stessi canali. Esistono però anche dei problemi generati dalle campagne di informazione, spesso condotte al limite del terrorismo e non sufficientemente suffragate da dati di realtà. Come osservatrice di un fenomeno d' interesse sociale che riguarda soprattutto gli stili di vita dei giovani mi sono interrogata spesso su quale fosse il vero problema: malattia strumentalizzata per criminalizzare omosessuali o altre minoranze portatrici di comportamenti devianti?Paura ingiustificata a cui è stata indotta a credere la popolazione?


Esiste nel mondo un vasto movimento di eminenti scienziati, premi Nobel, medici, operatori sanitari, esponenti dei movimenti per i diritti civili e la difesa dei consumatori che sono in dissenso più o meno spiccato con le posizioni della medicina ufficiale e dell’industria sanitario - farmaceutica che sta lucrando sulla paura dell’AIDS. Ci sono famosi ricercatori che, dopo aver provato scientificamente la fondatezza dei loro dubbi hanno perso il posto, giornalisti che hanno visto i loro articoli censurati, medici accusati delle peggiori nefandezze e sottoposti al linciaggio morale per aver presentato una casistica che contraddiceva le posizioni ufficiali.


Tutto questo è presente sul WWW, unico spazio libero rimasto a loro disposizione. Ci sono dei siti interessanti con una quantità siffatta di documentazione scientifica censurata.