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venerdì 3 ottobre 2014

Internazionale Ferrara 2014

Anche quest'anno Ferrara e Internazionale sono state in grado di regalare momenti arricchenti e speciali. Tra le cose che mi preme sottolineare c'è l'incontro con Maisa Saleh, giornalista attivista in Siria, la quale ha saputo bene raccontare tutto ciò che ancora non sappiamo sull'attuale guerra in Siria. Una giovane donna minacciata, incarcerata e torturata solo per aver condotto una trasmissione televisiva in cui sottolineava i comportamenti criminali della dittatura di al-Assad chiedendone una spiegazione.
E poi, la presentazione del secondo Atlante sulle mafie, con Francesco Forgione, John Dickie e Enrico Fontana. Un quadro dell'Italia delle mafie e della lotta alle mafie sia dal punto di vista degli italiani sia dal punto di vista degli stranieri.
E come ogni anno, c'è un'atmosfera così frizzante e coinvolgente che basta passeggiare lungo il castello Estense, fermarsi a parlare con persone interessanti, ascoltare musica o scoprire quanta bellezza c'è dietro l'impegno di ognuno... per provare rabbia e fierezza nello stesso tempo, a causa di un paese che troppo spesso dimentica di avere tanto valore e tante risorse umane.

sabato 17 maggio 2014

Azzardopatia

Sabato 17 maggio 2014, la rete "Non giocarti il futuro" di Carpi, ha proposto un nuovo evento sul tema del gioco d'azzardo. Stavolta, l'iniziativa si è svolta durante la festa di Primavera del Volontariato che ogni anno porta nel centro storico carpigiano tutto il mondo del volontariato.
Ospite dell'evento "Il gioco è bello quando è sano", lo psicologo Giorgio Quaranta esperto di ludopatia operante presso la Casa della Carità di Milano.
Secondo Quaranta la parola giusta da usare quando si parla di patologia del gioco d'azzardo non è ludopatia, ma azzardopatia. Il ludo è ancora un termine che merita di essere usato così come è nato, ossia col suo vero e bellissimo significato: gioco, da ludus in latino. La parola che invece meglio rispecchia la diffusa problematica del gioco d'azzardo è Azzardopatia, la quale ci porta immediatamente  verso il dramma di tale fenomeno.



mercoledì 30 aprile 2014

Un lavoro da narrare

Reggio Emilia. Tecnopolo. La notte del lavoro narrato. Un momento. Una serata. 3 ore di ascolto, lettura e riflessione sul tema portante della nostra Costituzione: il Lavoro.
Trovato. Perso. Cercato. A tempo. Precario. Non retribuito. In nero. Occasionale. Sognato. Atteso. Sperato. Pubblico. Privato. Sicuro. Appassionato. Cantato. Libero. Svuotato. Ripetitivo. Lento. Lontano. Amato. Vissuto. Narrato.
Accompagnato da tanti e diversi aggettivi, il lavoro porta con sé abilità e competenze che sempre e in ogni luogo si concretizzano nel servizio. Un servizio nei confronti della comunità di appartenenza che, tassello dopo tassello, riesce a modificarsi. Forse a migliorarsi. Quando il servizio viene svolto nella piena responsabilità e valorizzazione da parte di chi lo svolge.

mercoledì 16 aprile 2014

fate il NOSTRO gioco

La rete di Carpi "Non giocarti il futuro" e circa 600 studenti degli istituti tecnici e scientifici di Carpi hanno incontrato, presso di Cinema Corso di Carpi, Diego e Paolo del gruppo "Fate il nostro gioco", il progetto di informazione sulla matematica del gioco d'azzardo.
Una mattinata all'insegna del gioco e della comprensione delle regole del gioco, quello d'azzardo. Una bellissima e divertentissima spiegazione delle probabilità di vincere al gioco d'azzardo. Ci hanno insegnato a usare la matematica come strumento per prevenire il gioco d'azzardo patologico.
Per vincere quanti tentativi devi fare? Basta una vita? No. Se Giuseppe Garibaldi avesse iniziato a giocare all'Enalotto 150 anni fa 3 volte a settimana con regolarità, avrebbe avuto 1/26.000 probabilità di vincere. Se Giuda, 2000 anni fa, avesse iniziato a giocare all'Enalotto 3 volte a settimana con regolarità, avrebbe avuto 1/2000 probabilità di vincere. Il primo Homo Sapiens, 200.000 anni fa, se avesse iniziato a giocare all'Enalotto 3 volte a settimana con regolarità. avrebbe avuto 1/20 probabilità di vincere. Matematicamente parlando la probabilità di vincere è molto molto bassa. E se qualcuno vince è solo perchè ci sono milioni di persone che giocano.

venerdì 21 marzo 2014

Bologna ricorda le vittime di mafia

Bologna, il 21 marzo 2014, ha sfilato da Piazza Verdi fino a Piazza del Nettuno per ricordare tutti i nomi (conosciuti) delle vittime innocenti delle mafie. Tanti giovani. Giovanissimi. Studenti. Insegnanti. Scolari. In preparazione alla XIX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia che si svolgerà sabato 22 marzo 2014 a Latina, le strade del centro storico di Bologna si sono riempite di quei nomi, di quei passi e dell'impegno che tutti hanno deciso di metterci.
L'Associazione Le Barbe della gioconda ha voluto ricordare le donne uccise dalle mafie. Per 3 mesi, ogni giovedì, le donne dell'associazione si sono riunite per lavorare a maglia 75 pezzi di stoffa, per ricordare insieme le 75 donne uccise dalle mafie dal 1896 ad oggi. La prima donna uccisa era siciliana, 17 anni, Emanuela Sansone. Hanno realizzato una lunga e colorata coperta di lana che oggi ha sfilato a Bologna.


giovedì 6 marzo 2014

La Rivoluzione delle Matite

A Palermo, nel quartiere Bolognetta, esiste un gruppo Agesci che ha dimostrato che l'antimafia si fa anche con le matite. Nella cabine elettorale. Proprio come aveva insegnato (e ancora oggi insegna) Paolo Borsellino. Un gruppo di giovani e giovanissimi studenti che hanno deciso di scendere in piazza e iniziare ad appendere sui muri della loro cittadina questo insegnamento:
"La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello".  (Paolo Borsellino)
Due di questi giovani sono stati a Soliera. Li abbiamo ascoltati con attenzione. La loro è una storia di lotta quotidiana e, nonostante le fatiche, le minacce, le intimidazioni, qualche successo c'è. Le matite hanno vinto. Grazie ai loro gesti, molte coscienze si sono mosse. I risultati elettorali per la prima volta sono stati diversi. Nel 2012 è finita l'epoca del partito e della solita famiglia che da anni è al potere.
Il fenomeno si è replicato anche in altri comuni. Anche in provincia di Trapani. A S.Giuseppe Iato. A Monteverde.
Sarà solo un piccolo e timido passo, ma un leggero cambiamento s'intravede. Questa storia lo insegna.

mercoledì 5 marzo 2014

Generazione Yalla

Oggi, presso l'Istituto Tecnico Meucci di Carpi. Generazioni a confronto. Giovani generazioni. Seconde generazioni di studenti con origini diverse da quelle italiane. La Generazione Yalla. Giovani nati e cresciuti in Italia. A metà strada tra due mondi; tra due o più lingue; tra due culture.
Le principali testimonianze sono state tre: G. di origine albanese e da pochi giorni divenuta cittadina italiana; O. studente universitario e giornalista (http://www.yallaitalia.it/) di origine marocchina; F. una mamma tunisina che ogni giorno si confronta con i suoi 3 figli adolescenti nati e cresciuti a Carpi.
I tre interventi si sono trovati perfettamente allineati con un istituto che vive quotidianamente la ricchezza e la difficoltà dello scambio culturale. I questo istituto c'è una percentuale molto alta di studenti di origine straniera (una media di 3/4 per classe). L'elemento che si è rimarcato più volte, soprattutto da parte delle insegnanti è stato il dialogo e il confronto tra culture diverse. Spesso, soprattutto durante i 15 minuti di ricreazione, accade di vedere gruppi isolati formati in base all'appartenenza religiosa o geografica. Il contatto, l'avvicinamento, la conoscenza diventano dei traguardi difficili da raggiungere. Ma non impossibili. E queste tre testimonianze sono state un esempio concreto di come l'Italia e il mondo stanno cambiando velocemente e, se sapremo essere ben predisposti e preparati, questo cambiamento sarà la chiave di un futuro probabilmente migliore di quello che abbiamo paura di immaginare.

martedì 4 marzo 2014

Non giocarti il futuro

Ieri sera presso la Casa del Volontariato di Carpi si è svolto un interessante incontro sul tema del fenomeno del gioco d'azzardo in Italia giungendo a Modena e poi a Carpi. L'evento è stato organizzato dalla rete "Non giocarti il futuro": associazioni, movimenti, sindacati, insegnanti che si sono messi insieme e hanno deciso di lavorare per studiare, capire e contrastare il gioco d'azzardo.
L'iniziativa di ieri ha visto la partecipazione di Matteo Iori, Presidente della CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo) di Reggio Emilia; la testimonianza di un Membro dell'Associazione Giocatori Anonimi Emilia Romagna sede di Modena; Edoardo Patriarca, Deputato alla Camera per la Commissione Affari Sociali.
L'incontro è stato ricco di riflessioni e domande. A partire dalla testimonianza diretta di un ex giocatore che per 8 anni ha speso tutti i suoi risparmi fino all'indebitamento in gratta e vinci. Ne comprava di continuo. Anche 100 al giorno. Solo dopo 8 anni ha ammesso la sua dipendenza dal gioco e ha deciso di affrontarla accettando il sostegno dell'Associazione Giocatori Anonimi. Anche l'intervento di Matteo Iori e Edoardo Patriarca hanno acceso un dibattito soprattutto su cosa si può fare e cosa il Governo è necessario che faccia per contrastare tale fenomeno. La Commissione Affari Sociali ha proposto una legge doc sul gioco d'azzardo patologico e la sua cura. Patriarca conferma il suo impegno a portare avanti queste proposte alla Camera.

mercoledì 26 febbraio 2014

Per chi ha ancora OCCHI, ORECCHIE e BOCCA

A chi dice che nel '92-'93 la mafia non ha vinto, noi rispondiamo invece che purtroppo sta vincendo anche oggi:
...vince quando vediamo spuntare come funghi le sale da gioco nelle nostre città nell'assoluta immobilità delle Istituzioni e dei partiti politici
...vince quando vengono sotterrate tonnellate di rifiuti tossici sotto le nostre terre o fatte affondare nei nostri fiumi e mari, con la complicità/omertà di politici ed imprenditori compiacenti
...vince quando un "barcone della speranza" con centinaia di uomini, donne e bambini si trasforma in una bara galleggiante sotto il peso della disperazione di queste persone
...vince quando vediamo una ragazza nigeriana, ucraina o italiana in una squallida strada costretta a vendere il proprio corpo per pagare il "debito" contratto con i propri schiavisti mafiosi
...vince quando migliaia di immigrati vengono sfruttati ogni anno nei campi di pomodori, nelle discariche abusive o nei cantieri edili come bestie senza diritti ne dignità 
...vince quando ancora oggi moltissimi imprenditori, commercianti, negozianti sono costretti a pagare una "tassa della vergogna" come il pizzo
...vince quando questi stessi imprenditori, strozzati dagli usurai mafiosi, non vedono altra possibilità che togliersi la vita per la disperazione, la solitudine e la vergogna
...vince quando un ragazzino di qualche quartiere degradato, a Napoli come a Milano, non vede altro sbocco che fare il pusher o il palo della droga per l'interesse dei propri aguzzini
...vince quando crolla una scuola o una palazzina costruita con materiale scadente, all'Aquila come in Emilia, fra le risate e la gioia di mafiosi, politici ed imprenditori corrotti
...vince quando un malato muore in ospedale per le carenze e l'inefficienza della struttura ospedaliera o per l'incapacità di un medico raccomandato
...vince quando chi sta al governo (centro, destra o sinistra che sia) approva/avvalla/promuove o semplicemente chiude un occhio su leggi e provvedimenti come lo svuotamento del 41 bis sul carcere duro, l'abolizione sostanziale dell'ergastolo, la chiusura delle supercarceri di Pianosa e l'Asinara, il rientro di capitali illeciti dall'estero a tassi risibili e in forma anonima, la depenalizzazione del falso in bilancio...o su altre norme-vergogna in favore di politici, imprenditori, banchieri, finanzieri, avvocati, commercialisti, ecc collusi e corrotti
...vince quando giornalisti ed intellettuali prezzolati e ben inseriti diffamano liberamente a mezzo tv o stampa i magistrati che, a rischio della propria vita, si battono per il bene di tutti e contro la vigliaccheria umana
...vince quando le più alte cariche delle Stato non rappresentano altro che se stessi o gli indicibili interessi di chi si piega a trattare con le bestie mafiose
...vince quando la corruzione dilaga nell'animo umano fino a spegnere ogni voglia e speranza di cambiamento.
A chi mistifica la realtà per interesse o ignoranza noi rispondiamo che per quante battaglie possono essere state vinte la guerra è ancora tutta da giocare.
(Associazione Pereira)

venerdì 21 febbraio 2014

Modena e Mafie

Siamo all'Istituto Barozzi di Modena. Assemblea d'Istituto. Gli studenti hanno chiesto di parlare di Mafie. Mafie al Nord. Mafie a Modena, la città in cui vivono. Il 30% degli studenti presenti ha origini meridionali. Gli invitati al Tavolo sono: il Procuratore della Repubblica di Modena, Vito Zincani; il Presidio Libera Carpi nella persona di Rebecca Righi e il giornalista e fondatore di Cortocircuito web-tv di Reggio Emilia, Elia Moniri.
Sono oltre 40 le imprese bloccate per mafia in Emilia Romagna in questi ultimi mesi. L'esempio di come le mafie si stanno muovendo in Emilia Romagna risale a qualche tempo fa in cui un sindaco emiliano il quale racconta che un bel giorno si presenta da lui un uomo il quale offriva liquidità immediata in cambio di varie concessioni per costruire. All'inizio ne ha chieste un numero sopportabile. Dopo qualche mese ha iniziato a chiederne sempre di più fino a quando il sindaco ha iniziato a capite l'intenzione e a dire No. Da quella volta è stato più volte minacciato.
Iniziano così le prime inchieste sui subappalti in Emilia Romagna. Ma perchè le mafie investono nelle opere pubbliche? Quelli sono soldi nostri, di tutti noi. Soldi pubblici che vanno a sostenere gli affari di qualcuno. L'omertà non esiste solo al Sud. Le mafie forse non hanno paura di nessuno. Forse di una sola cosa hanno paura. Della ribellione dei giovani. Giovani che si riuniscono. Parlano. Si confrontano. Fanno paura alle mafie più delle pistole. Più del carcere. Più di ogni altra cosa.