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martedì 18 settembre 2012

Caso, Amore e Terremoto

Sarà il destino, la fortuna, il fato...e tanti altri modi per chiamarlo, ma quando incontri all'improvviso la persona che hai da sempre aspettato...tutto attorno a te inizia ad assumere un senso. Il terremoto dell'Emilia ha scosso molte vite, compresa la mia. È stato proprio a causa di questa tragedia che la mia vita si è incrociata con quella di un giovane umile uomo di provincia. Le nostre semplici anime si sono scelte e con lui, ho imparato a dare un vero significato alla parola NOI.

giovedì 6 settembre 2012

Scusami

Per le parole che non ho detto e per quelle che purtroppo ho detto.
Per la mano che non ho teso.
Per quel grido che ho ignorato.
Per tutte le volte che ho chiuso gli occhi, quando era più facile.
Per quel dito che ho puntato.
Per tutti i sorrisi falsi che ho esibito.
Per quando ho bevuto tutta la poca acqua che c'era.
Per tutte le volte in cui ho voluto vedere solo le nubi, senza cercare il sole che splendeva dietro.
Per tutti i doni che avrei potuto condividere e che invece ho tenuto gelosamente nascosti.
Per tutte le volte in cui ho dato ascolto all'urlo della vendetta, e ho ignorato il sussurro della speranza.
Perché non avevo capito che dare fa coppia con ricevere.
Perché la mia ipocrisia non ha limiti.
Perché al canto del gallo anch'io dovrò rispondere dei miei "non lo conosco".
E, infine, perché do sempre per scontato il tuo perdono.

domenica 2 settembre 2012

Sei giorni per l'Emilia

Il 29 Agosto ricevo una telefonata. "Ti andrebbe di lavorare una settimana per un gruppo di bambini che hanno vissuto il terremoto in Emilia? Ho bisogno di una risposta subito. Parti tra due giorni.". E così mi sono ritrovata all'improvviso immersa in una nuova esperienza per aver detto un immediato SI. La prima interessante scoperta è stata sapere che la Diocesi di Avellino è gemellata dal 1980 con la Diocesi di Carpi (Mo), in occasione della medesima emergenza, il terremoto. Un terremoto è in grado di generare molte cose: paure, distruzioni, crisi, ma anche tanta solidarietà, reti e nuove idee. Sono stati sei giorni intensi. Quelli in cui delle vite s'incontrano per caso. Vite autentiche che si riconoscono negli stessi valori. In sei giorni sono nati legami. Reti. Affetti. E i protagonisti sono sempre loro. I bambini. Loro che c'insegnano il valore di un abbraccio. Il senso di un sorriso nonostante una disgrazia. Il sapore della montagna chiudendo gli occhi e aprendo la bocca. La forza delle domande scomode. Le risate vere. I gesti spontanei. Gli sguardi puliti e attenti.
Sei giorni ricchi. Di quelli che lasciano un segno. Un ricordo. Un'emozione.

sabato 25 agosto 2012

Taranta Power in Melpignano















Notte della Taranta. Melpignano, Lecce. Ballare. Ballare. Ballare. In un posto così non si può non ballare. La musica ti invade. Non riesci a tenere fermi i piedi. Partono. Da soli. Senza che tu possa minimamente controllarli. Le note della pizzica, della taranta e di Goran Bregovic hanno riempito un intero paese. E non solo Melpignano. Tutta l'Italia. Con la diretta sul canale "cielo".
"If you don't go crazy, you are not normal", Goran Bregovic

martedì 21 agosto 2012

Il meglio verrà

Molti saranno coloro che proveranno a scoraggiarci. Molti lo hanno già fatto. Saranno sempre lì. Pronti a dirci che tutto fa schifo. Che non cambierà mai niente. Che tutto quello che facciamo o faremo è inutile. Ci criticheranno. Ci parleranno alle spalle. Ci giudicheranno. Ma non ce la faranno. Noi. La nostra generazione ha imparato ad essere forte e resistere. E soprattutto, ha capito che IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE. E verrà. Basta crederci.

sabato 4 agosto 2012

Da Valenza a Quindici verso la legalità

Per la prima volta, la villa bunker di Adriano Graziano confiscata a Quindici ha ospitato un primo gruppo di giovani tra i 16 e i 19 anni nell'ambito del progetto E!State Liberi. Loro sono scout, piemontesi, instancabili. E' stata una bellissima esperienza per i giovani di Libera Avellino. E la parte più bella e soddisfacente per tutti è stato fermarsi a guardare la villa ieri pomeriggio. Ripulita. Ordinata. A tratti ricostruita. A volte, i miracoli accadono per davvero.

giovedì 2 agosto 2012

E!Stiamo Liberi

Quest'anno, per la prima volta, Avellino sta ospitando su un bene confiscato alla camorra un gruppo di giovani volontari iscritti a E!State Liberi 2012, i campi di lavoro sui terreni confiscati alle mafie proposti e realizzati da Libera. La villa-bunker del boss Adriano Graziano a Quindici, in questi giorni si sta riempiendo (sempre per la prima volta) di una particolare attenzione. Da parte di tutti. Giornalisti, consiglieri comunali, insegnanti, esperti, volontari, giovani. Di ogni età, genere e provenienza. Queste persone si stanno incontrando. Per lavorare. Ripulire. Ricostruire. Discutere. Un luogo simbolo della violenza più spietata (Adriano veniva chiamato 'o sanguinario), oggi è uno spazio di dialogo, di crescita e di confronto.

mercoledì 1 agosto 2012

Scibelli, 20 anni dopo


Nunziante Scibelli, la prima vittima innocente della faida tra il clan dei Graziano e quello dei Cava nel territorio del Valle Lauro ad Avellino. Marco Cillo racconta quello che successe il 30 ottobre 1991 davanti la lapide sul luogo dell'incidente, a un gruppo scout della provincia di Alessandria.

mercoledì 25 luglio 2012

Scuola e pistole

A Quindici, un uomo racconta brevemente cosa accade nelle scuole elementari di questo territorio. Un insegnante scopre che un suo alunno a scuola non portava quaderno e matita, ma la pistola. Subito manda a chiamare i genitori. Il padre non c'era, era emigrato in Germania. Si presentò la madre che, senza troppe spiegazioni, risponde: "Professò, questo è l'unico figlio maschio che ho e volete che lo mando in giro pure disarmato?".

martedì 24 luglio 2012

La villa bunker di Adriano Graziano

I giovani di Libera Avellino si stanno preparando ad accogliere due gruppi di volontari che, da Alessandria e da Genova, parteciperanno all'evento E-State Liberi 2012. E' stata una sensazione strana. Entrare in una villa bunker semi vandalizzata in un territorio complicato come quello di Quindici (Av). Completamente blindata. Dal cancello alto circa 10 metri alla doppia porta d'ingresso blindata, alle finestre e ai balconi d'acciaio con chiusura a chiave dall'interno. Una struttura senza permesso catastale completamente in cemento armato. Qui abbiamo respirato tanta polvere. Insieme ad altrettanta voglia di estirpare l'erba marcia della violenza del boss Adriano Graziano per realizzare, per la prima volta, un campo lavoro di giovani volontari che daranno dignità e vita a questa villa. Il timoroso stupore iniziale si è trasformato in voglia di lavorare insieme per restituire dignità a un territorio difficile e spesso impaurito.

venerdì 20 luglio 2012

venerdì 25 maggio 2012

Donne di camorra. Donne di Lauro

26 Maggio 2002. Avellino. Lauro. 3 donne. 3 donne in campo. Uccise. Michelina Cava, Maria Scibelli, Clarissa Cava. Rispettivamente sorella, cognata e figlia di Biagio Cava, capo clan locale. Ennesimo conflitto tra il clan Graziano e il clan Cava. Dentro una terra dimenticata. Una terra senza regole. Non così tranquilla come si pensa.
25 Maggio 2012. Avellino. Lauro. Castello Lancellotti. Dieci anni dopo quella strage. Altre 3 donne. 3 donne di anticamorra. Valentina Paris, Referente Libera Avellino. Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, ammazzata perchè "la camorra era al posto sbagliato nel momento sbagliato"(cit.Don Tonino Palmese). Maria Antonietta Troncone, pubblico ministero della Dda di Napoli e oggi procuratore aggiunto a Nola. -------------------------------------------------------------Un incontro all'insegna della legalità. Un incontro per parlare di questa terra che troppo spesso non arriva sotto i riflettori.

martedì 15 maggio 2012

La mia parola

La mia parola. Quella che voglio difendere. Proteggere. Custodire. E a volte anche nascondere. E' INTEGRITA'. Non è un semplice valore. E' qualcosa di più. E' l'essenza dell'anima che rimane intatta nei momenti di difficoltà, di abbattimento, di fallimento. Non è solo un valore. E' lo status che raccoglie tutti i valori. E' il motore di ogni quotidiana azione. E' il collante che tiene insieme le parti che armonizzandosi danno vita all'equilibrio. L'integrità affronta il sistema circostante senza scendere a compromessi, tirando fuori la forza, il coraggio, la solidità. L'integrità si attacca alla vita richiedendo coerenza, fede e rispetto nei confronti prima di se stessi, e poi degli altri. L'integrità è visibile. Le danno voce gli occhi. Occhi che parlano di onestà. Di volontà per fare le cose nella maniera più giusta. Di fede nei confronti della parola. Di voglia di rimediare a un errore, chiedere scusa mettendo da parte l'orgoglio. Di accettare la responsabilità delle proprie azioni. Della forza necessaria per fare del proprio meglio e tutto ciò che è possibile. Ognuno è dotato di integrità. In alcuni è evidente. In altri si nasconde. In altri ancora cerca di farsi strada. In altri ancora spesso viene messa a tacere.

sabato 12 maggio 2012

Antimafia Nord/Sud

Il simbolo di questi ultimi giorni trascorsi a discutere di mafie al Nord è rappresentato proprio da lui, Giovanni Tizian. 29 anni. Una vita sotto scorta per aver raccontato le mani delle mafie al Nord Italia, con un'attenzione particolare alla Regione Emilia-Romagna. Si è discusso di cemento, sport, riciclaggio, scuola, europa, confisca, antimafia locale. Tante persone si sono incontrate. Tante le idee. Con unico obiettivo: fare rete affinchè la criminalità organizzata non possa più trovare terreno fertile per insediarsi in tutte le strutture economico-finanziarie del Nord Italia. Come?! Attraverso l'insegnamento del popolo del Sud. Come una giovane donna di Reggio Emilia ha detto:"Le persone del Sud c'insegnano a fare antimafia, vogliamo imparare da loro per mandare via le mafie dal nostro territorio!".

mercoledì 9 maggio 2012

Aut Aut contro le mafie

E' iniziato il 5 maggio 2012 il Primo Festival contro le mafie che porta il nome di Aut/Aut, come la locuzione latina tradotta "o/o", nel senso di "o questo, o quello". Locuzione che comporta una scelta. Scelta tra due elementi, dei quali uo esclude l'altro. Una scelta che però allude a un obbligo. Di esprimere. Di prendere una posizione. Di decidere precisamente da che parte stare. E' proprio questo il messaggio del Festival e dei Comuni che hanno aderito e partecipato: noi abbiamo deciso di stare contro le mafie, dalla parte delle persone e di tutto ciò che le riguarda e le può proteggere dalle azioni criminali e criminose. Bazzano, Crespellano, Monteveglio, Castelfranco Emilia, Savignano sul Panaro e Spilimberto. Tante le tematiche affrontate. Tanti i relatori e i testimoni. Tutte personalità molto competenti ed esperte. Partecipare e ascoltare, ne vale veramente la pena!

mercoledì 25 aprile 2012

R-Esistenza

Questo è il giorno in cui almeno per un attimo guardi il mare e pensi alla Liberazione. Il Giorno della Liberazione dall'occupazione nazista. Storicamente è stato un giorno vissuto fortemente soprattutto in una parte specifica dell'Italia. Al nord. A Milano. Torino. Genova. Bologna. Venezia. Dal mio punto di vista di donna del sud ho provato (negli ultimi 10 anni) e provo solo ad immaginare quel periodo. Quei giorni. Quel giorno. E penso in particolare a coloro che mi hanno insegnato (tramite i libri e poche testimonianze) il valore e il senso della parola Resistenza. Resistere è una bellissima parola che deriva dal latino, re-sistere. Letteralmente "fermarsi addietro". Scegliere di fermarsi, stare saldi in un punto quando gli altri ti spingono o ti costringono a muoverti e andare nella loro direzione. Dunque, opporsi. Non cedere. Contrastare. Fronteggiare. Questo è il vero insegnamento di coloro che sono morti per aver resistito e per aver deciso di non accettare un sistema dittatoriale. Un sistema che violava i diritti. Di tutti. E oggi come allora, resistere è ancora importante e necessario. E oggi, guardando il bellissimo mare che si volge verso la costiera amalfitana, sento la forza della R-Esistenza.

martedì 10 aprile 2012

Stampellando

Un periodo più o meno lungo di temporanea disabilità ti mostra e ti fa vivere le cose in maniera del tutto diversa. Nuova. A tratti curiosa. A tratti nervosa. Un'esperienza in grado di metterti parecchio in gioco. Te stessa. Il tuo modo di essere e di vedere l'altro (inteso come qualsiasi persona in grado di camminare e di poterti aiutare fisicamente a fare una qualsiasi cosa che da sola non potresti fare). Il primo elemento che viene rafforzato è l'ostinazione. L'ostinazione a farcela. Senza chiedere aiuto (fin dove è possibile). Ti ripeti di continuo:"Ce la fai! Non chiamare nessuno,ce la fai". E ce la fai. A volte. Ma quando ce la fai provi parecchia soddisfazione. Soprattutto se la cosa è difficile. Perchè ti sforzi. Tanto. E t'impegni. E t'impunti. E impari che non c'è nulla che non si possa fare. E che se t'impegni le cose non solo le fai. Ma le fai anche bene. Il secondo elemento introdotto in quel tipo di vita temporanea è l'affidarsi completamente a un altro. Affidare la tua vita (soprattutto se sei costretta alla carrozzella (cosa che ho sperimentato per qualche giorno)) a un'altra persona. Ho imparato che è una delle cose più difficili del mondo. Farti guidare, spingere o sollevare da un altro. Metti in campo tutta la fiducia che hai o che potresti avere nei confronti dell'altro. Il terzo elemento, altrettanto difficile da gestire, è stata la lentezza nei gesti. Rallentare. Soprattutto per non rischiare di cadere e farsi male. Rallentare ti offre l'opportunità di scrutare. Tutto. Fermarti e cogliere i dettagli. Particolari quasi invisibili. Piccoli elementi che fanno la differenza. E ti permette di ragionare meglio e di capire. E soprattutto di sentire, non solo con le orecchie. Ma percepire attraverso ogni organo di senso tutto quanto. Le persone. Gli elementi della natura. I luoghi. La vita.

domenica 18 marzo 2012

Genova contro le mafie


Sabato 17 Marzo 2012 a Genova c'è stata la XVII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie. La particolarità di quest'anno, per il nostro gruppo di Libera Avellino, è stato poter prendere parte al corteo di fianco ai confalonieri insieme a tutte le delegazioni di Libera della regione Campania. Abbiamo marciato dietro Radio Siani e il drappo bianco per ricordare tutte le vittime di camorra. Abbiamo marciato leggendo tutte le vittime di camorra. Fino all'arrivo in Piazza del Caricamento al Porto Antico.

giovedì 15 marzo 2012

Joseph Ayimbora


Poche settimane fa è morto Joseph Ayimbora. Lo ricordano in pochi. Il giovane ghanese coinvolto nella strage di Castel Volturno, il 18 settembre 2008. Rimasto vivo. L'unico testimone di una strage che porta la firma della camorra casertana di Giuseppe Setola. Grazie a lui e al suo coraggio la verità è venuta fuori. Ed è grazie a lui che oggi si conoscono gli esecutori della strage. Le Associazioni di volontariato locali, tra cui la Jerry Essan Masslo, stanno attualmente proponendo la costruzione di un movimento nazionale per chiedere al Presidente della Repubblica il conferimento della Medaglia d'oro al Valore Civile a Joseph Ayimbora per il coraggio e l'esempio che ha dato a ciascuno di noi.
Sosteniamo la causa. Abbiamo bisogno di modelli di vita come questi.

lunedì 12 marzo 2012

AeroPorti


La prima volta che sono entrata all'interno di un aeroporto è stato nell'autunno del 2004. Avevo appena finito il liceo e prima di iniziare l'università volevo fare un viaggio. Il mio primo viaggio. Lungo. Da sola. In aereo. Pagandolo con soldi miei (guadagnati lavorando tutta l'estate). L'aeroporto di Roma Fiumicino mi sembrò grandissimo in quel giorno autunnale. E ancora più grande mi parve quello di Heathrow a Londra dove feci scalo. Per giungere poi al terzo e ultimo immenso aeroporto in un giorno (o poco più) a Montreal, in Canada. Da allora nutro un certo fascino per gli aeroporti. Non mi sono mai sentita a disagio all'interno di un aeroporto. Nè in quelli italiani da cui spesso sono partita (Napoli, Pisa, Venezia-Treviso, Cagliari, Trapani, Bologna, Milano, Milano-Bergamo, Roma Fiumicino, Roma Ciampino). Nè in quelli europei (Parigi, Madrid, Vienna, Bratislava, Berlino, Amsterdam, Londra) o intercontinentali (Tel Aviv, Montreal, Manila).
L'aeroporto è il luogo dell'esaltazione delle differenze. Persone di ogni colore, lingua e nazionalità s' incontrano. Ma soprattutto si scontrano. I loro bagagli s'incrociano. Così come i loro sguardi. Le sale di attesa si riempiono di vite. Di storie. Di silenzi. Ma anche di parole. E per alcuni attimi. Fatti di minuti o di ore. Quelle vite si somigliano.

domenica 11 marzo 2012

Albania, secondo tempo


Alle 5.47 ogni mattina il sole si univa al canto del gallo per ricordarti che tra pochi minuti la campanella di suor Gandi avrebbe suonato. La colazione era uno dei miei momenti preferiti. La sorella di Eli preparava lo yogurt ogni mattina. Il più buono che abbia mai mangiato.
Le scene più comuni e anche quelle più tenere avevano come protagoniste le Donne. Le donne anziane del villaggio che si sedevano sotto un albero, nei loro abiti tradizionali (gonna lunga nera e camicia bianca), e lavoravano la lana a maglia coi ferri. Mentre le loro mucche e pecore pascolavano libere nei dintorni. Quando passavamo loro di fianco, alzavano la testa e accenavano un debole sorriso sotto quel sole cocente.
Il pane. Un elemento che unisce. Che ha sempre unito. Una giornata memorabile. Quattro persone. Due italiane, una albanese e una camerunense a preparare il pane. Un impasto a quattro mani. Dentro una bacinella blu. Alternando il punto di appoggio tra un tavolo di legno e il pavimento. E la cottura nel forno a legna dei vicini. Risultato eccellente.
L'esperienza più forte: l'animazione di strada. I disegni dei bambini. Così profondi e terribili. Senza colori. La maggior parte dei soggetti colorati in nero. Accompagnati da parole agghiaccianti che esprimevano solitudine, violenza, incomprensione, dolore.
7 chilometri. A piedi. Per andare al pozzo a prendere l'acqua. La fontana è il luogo di incontro. Di confronto e di discussione. Le persone qui si fermano. Si scambiano le notizie. E' la redazione giornalistica di 5 villaggi. Da qui si propagano tutte le informazioni relative a ciò che accade in ciascun villaggio. E arrivano. A tutti.
Il gesto più commovente: il giorno della partenza. Ore 7. Pioggia senza sosta. Un ragazzo di Prosek. Uno dei capi banda. Il peggiore secondo le suore. Lo vediamo arrivare in macchina. Si ferma in fondo alla discesa. Davanti al cancello. Resta fermo per qualche secondo. Ci fissiamo da lontano. Iniziamo entrambi a correre sotto la pioggia. A metà strada ci raggiungiamo. Uno dei migliori abbracci mai ricevuti.

"Conserva sempre la freschezza della tua vita, sei stupenda", le ultime parole che l'Albania mi ha regalato.

(Dal Diario di Viaggio, giorni 1-8 agosto 2005)

venerdì 9 marzo 2012

Albania, anno 2005


Mi ricordo di quell'anno. Il 2005. Vent'anni appena compiuti. La rabbia. La ricerca di risposte. La forza smisurata. Mi ricordo della Mirdita, la regione più povera dell'Albania. Al nord. Le strade senza asfalto. Le case senza un tetto. Il fango sotto i piedi. La forte stretta di mano delle ragazza/donne nei campi. L'allegria di suor Iunes nel tentativo di cucinare. Il buio rotto dalla luce della luna piena. E mi ricordo la campanella di suor Gandi alle 6,30 ogni mattina. L'animazione in strada e nei campi. Il villaggio di Prosek su una collina di creta. Le corse dei bambini. La difficoltà della comunicazione. Le cene senza corrente elettrica. I tramonti. E poi ricordo ancora Malaj. Il villaggio di Malaj. Il più alto. Le risate dei bambini. E anche i loro silenzi. Le giornate senza acqua. Le tartarughe di terra. I giri in visita alle famiglie. Il bicchiere pieno di rakin (grappa locale).
E mi ricordo la lentezza, parola chiave di questo luogo così lontano e surreale.

(Dal Diario di Viaggio, giorni 25-31 luglio 2005)

venerdì 17 febbraio 2012

Stacca la corrente,accendi una candela


Quale migliore occasione, oggi, per poter privarsi per qualche ora delle fredde lampadine a elettricità a favore di qualche calda e profumata candela a cera d'api?! Oggi è la giornata del "M'illumino di meno", lanciata da Cartepillar il 16 febbraio 2005, quando il Protocollo di Kyoto segnava l'attenzione internazionale nei confronti del crescente inquinamento dell'ambiente e dell'evidente e preoccupante riscaldamento globale. A oggi, i risultati sono ben pochi. Ma forse, se cominciamo a modificare alcuni nostri "piccoli e insignificanti" gesti quotidiani, potremo almeno dire che ci abbiamo provato. So che molti oggi spegneranno le luci. Alcuni bar, ristoranti e anche qualche piccola redazione giornalistica di Avellino oggi lavorerà a lume di candela. Apprezzando questi atteggiamenti, corro a spegnere la luce accesa in corridoio.
Buona "candelata"!

lunedì 6 febbraio 2012

Poesie di Curriculum

Ho avuto la possibilità e l'occasione di leggere una poetessa come lei: Wislawa Szymborska. Una vera poetessa. Premio Nobel nel 1996. Morta quest'anno, il 1 febbraio 2012. Fondamentale per aver reso con semplicità il vero significato della parola amore. Utilizzando quelle poche parole che sanno esprimere la grandezza e la enorme complessità di un concetto. "Ascolta come mi batte forte il tuo cuore".
Forse, negli ultimi anni, nessuno ha saputo tradurre in un modo così rapido e intenso il significato della parola Amore.
Leggendo questa donna e poetessa polacca, mi sono imbattuta in un'altra poesia altrettanto famosa, "Scrivere un curriculum". Faccio parte di quella generazione che quasi ogni giorno si trova a fare i conti con la compilazione e la modifica del proprio curriculum. Ma anche con la frustrazione di dover riassumere o quantificare la propria vita, le proprie esperienze, il proprio vissuto in un documento che non sarà mai in grado di mostrare ciò che davvero siamo e come ci siamo arrivati. Questa poesia esprime molto bene le mie attuali sensazioni di fronte a questo foglio che chiamiamo Curriculum.

SCRIVERE UN CURRICULUM, Wislawa Szymborska
Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

sabato 4 febbraio 2012

25 cose

Un pò di tempo fa mi capitava di scrivere e di riassumere 25 cose su di me. Oggi le ho rilette. Con piacere e con un sorriso. Le voglio riproporre qui.
1) Sono proprio una vera meridionale fiera, testarda e orgogliosa della sua gente...nonostante tutto!
2) Mi nutro di relazioni, cercando persone vere da cui imparare e con le quali confrontarmi.
3) Adoro il mondo che mi circonda, voglio capirlo e sogno di cambiarlo.
4) Sono fiera di aver scelto Bologna, come città in cui vivere e crescere in questo momento...ma so che il mio futuro è altrove.
5) Sono una fan estrema dell'ambiente, della legalità e del biologico...cerco di fare il possibile per applicarli nella mia quotidianità.
6) Amo il mare, il tramonto, le lunghe passeggiate, il profumo dell'erba, Monte Vergine e l'aria che si respira a casa di mia nonna.
7) Credo nell'amore vero e, intanto che aspetto (senza alcuna fretta), mi diverto, viaggio e imparo.
8) Se potessi passerei la vita in giro per il mondo, scrutando ogni angolo nascosto e mi lascerei, ogni volta, togliere il fiato.
9) L'infanzia è stato il periodo più bello...ho ancora addosso l'odore dei campi coltivati da mio nonno...il rito della vendemmia e del maiale...l'intera famiglia riunita a bere vino e sorridere.
10) Molto orgogliosa del corso di laurea in Sociologia dell'Università degli Studi di Salerno...perchè lì ho incontrato e scontrato persone meravigliose.
11) Il contributo maggiore per ciò che sono oggi lo devo ai miei 6 anni nel mondo dell'associazionismo e del volontariato, nel quale ho conosciuto gli oppressi che mi hanno aperto gli occhi sul mondo attraverso la loro collera.
12) Mi arrabbio spesso e in ogni luogo, ma altrettanto spesso sorrido.
13) Vivo per trasformare i miei sogni in realtà e per riconquistare la libertà.
14) Sono una che s'incasina spesso la vita, si stanca da morire, cerca di cogliere il più possibile dalla realtà e torna a casa distrutta quasi ogni sera...ma è proprio tutto questo che mi rende felice.
15) Sono patita per i parchi divertimenti...mi piace sentire l'adrenalina e la tensione ad alta velocità.
16) Rifarei daccapo tutto ciò che ho fatto fin ora.
17) Sono istintivamente razionale, follemente sana ed instabilmente equilibrata.
18) Non sono facile da capire nè da accettare.
19) Non potrei vivere senza mia nonna e tutto ciò che la rappresenta.
20) Odio l'indifferenza. Odio tutti coloro che ci spingono in continuazione nell'oblio dell'ignoranza. Odio essere presa in giro. Odio Berlusconi. Odio la non trasparenza delle cose.
21) Soffro molto dentro, e manifesto pochissimo fuori.
22) Credo in Dio che mi indica ogni giorno la via da seguire e le persone da scegliere.
23) Ho compagni di viaggio che ci saranno sempre e altri di passaggio che ci sono attualmente.
24) Sono un'ottima ladra, perchè da ogni persona che incontro cerco di rubare qualcosa per arricchire la mia anima.
25) Sto imparando a non fermarmi in superficie, ma a scendere sempre di più in profondità.

lunedì 30 gennaio 2012

Da Rosarno a Castel Volturno

http://camperdeidiritti.wordpress.com/2012/01/29/da-rosarno-a-castel-volturno-insieme-contro-il-lavoro-nero/

Qui è possibile leggere un mio articolo sulla manifestazione tenutasi a Napoli il 14 gennaio 2012 per dire No al Lavoro Nero e al Caporalato.

venerdì 27 gennaio 2012

S'i fossi foco


"S'i fossi foco, arderei 'l mondo" di Cecco Angiolieri e riadattata al livello musicale da Fabrizio De Andrè.
Alla luce degli ultimi eventi: le proteste dei taxisti, la dura consapevolezza che un paese come il nostro non può camminare solo su gomma, il movimento dei focolari, la Tav, il costo della benzina più alta in europa, la violenza continua in Siria, la crisi greca, gli attacchi ai cristiani in Nigeria. Questa foto mi rende proprio bene l'idea di questo momento storico, non solo per il mio paese che è l'Italia o per la mia regione che è la Campania, ma per l'Europa stessa e forse anche per il mondo. Una semplice foto, scattata davanti un focolare in campagna, nell'alta irpinia con 2 gradi all'esterno, in buona compagnia e con un buon amaro del capo in mano (e poi nello stomaco). Uno di quei momenti in cui avverti qualcosa. Senti la sensazione che qualcosa sta cambiando. Non solo tu o la tua vita. Ma ciò che ti circonda. La storia sta cambiando. Le persone stanno cambiando. Pensano. E agiscono di fronte alle difficoltà e ai propri diritti violati.
Oggi, nella giornata della Memoria, respiro un cambiamento. Domani è un Altro giorno.