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martedì 29 giugno 2010

rESISTEre

Guardo il suo giovane volto. Affaticato. Sofferente. Mi stupisco. Mi pietrifico di fronte alla sua forza e alla sua pazienza. Faccio troppa fatica a pensare (e anche solo a immaginare) a come potrebbe essere la vita se d'un tratto qualcosa (un tumore in questo caso) si porta via il tuo futuro. E la possibilità di pensare ad un progetto a medio/lungo termine riguardo il tuo lavoro, la tua vita sentimentale, i rapporti umani costruiti nel tempo. La sua forza si scaraventa contro il mio animo fino a percepirla dentro. Dentro le gambe. Dentro i piedi. All'improvviso mi sembra di cadere. La vita è difficile e ingiusta. Ma c'è qualcuno che reagisce, che vede la bellezza anche nella tragedia, che sorride nonostante tutto. C'è molto da imparare da quegli occhi, da quella visione del mondo.
Sto imparando. Ma io, per ora, continuo ancora a pensare che sia profondamente ingiusto.