Repubblica.it > Esteri

Pagine

domenica 16 marzo 2008

Un'arca contro le mafie


Quest'anno la XIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia ci ha visto unirci e marciare a Bari...più di 100 mila persone, bambini, giovani, studenti, insegnanti, istituzioni...insieme per dire BASTA alle mafie, alle illegalità che stanno gravando sull'Italia e sul mondo. E' iniziato nella commozione il discorso di don Luigi Ciotti:"Da qui, da oggi, costruiamo quel NOI per cui ci siamo impegnati in questi anni. Noi, oggi, chiediamo allo stato e ai politici di fare la loro parte e noi c'impegneremo a fare la nostra, a portare il nostro contributo, a sporcarci le mani. Noi, non delegare agli altri. Non chiamiamola più società civile la nostra, ma società responsabile, per chi s'impegna, perchè al momento di essere civili lo sanno fare tutti, ma essere responsabile e sporcarsi le mani sono in pochi a farlo. E non parliamo più di educazione alla legalità: Come facciamo a parlare ai giovani di legalità quando nei loro territori hanno esempi di chi, pur pronunciando la parola legalità, la calpesta ogni giorno?. Chi ha un ruolo pubblico: gl'insegnanti, chi è nel mondo dell'informazione e della politica, deve rispettare due istanze etiche: innanzi tutto quella della propria coscienza. Ma non basta. E' necessaria anche quella della comunità. Se hai un ruolo pubblico devi rispondere alla comunità. Parliamo di educazione alla responsabilità, ad essere cittadini veri, ad essere persone che si mettono in gioco. Non dimentichiamo che, chi è morto per un valore più alto della propria vita, diventa qualcuno che propone la vita nonostante tutto. Dobbiamo democratizzare la democrazia, perchè non è possibile che l'Italia sia al 35esimo posto per la libertà d'informazione...non è possibile che un magistrato per 8 anni non riesce a scrivere una sentenza...non è possibile che quei criminali sono ancora lì ed ogni giorno minacciano il sindaco di Gela...non è possibile morire sul proprio posto di lavoro...non è possibile che non siamo riusciti a mettere nei percorsi penali i reati contro l'ambiente...non è possibile che non ci siano leggi dure...non è possibile che la legge martelli del '93 che dovrebbe regolamentare i flussi bancari non è applicata...perchè le mafie devono essere sconfitte sul piano di quel denaro che in modo illegale e violento costruisce morte. Allora, IN PIEDI costruttori di pace, di diritti, di legalità! Da questa piazza vogliamo che il nostro sogno di libertà si faccia segno nel mondo!"

1 commento:

ileana ha detto...

cara robertina
ho sbirciato un pò il tuo blog. confesso il mio peccato!
a parte gli scherzi penso proprio che quest'anno Bari ha lasciato il segno, il discorso di Don Ciotti ma soprattutto la sua emozioni, ha veramente lasciato un segno.
Ci vediamo l'anno prossimo non so dove, ma io vengo in gran segreto!
Capisci a me!
Ti abbraccio

Ileana