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martedì 19 luglio 2011

Un cuore in fiamme

SS7 bis. Direzione Caserta. Altezza Acerra. Una terra che brucia. Le fiamme accompagnano il tuo passaggio. L'auto rallenta. Lo sguardo si ferma. Lo stomaco si stringe. La rabbia ti gonfia le vene. L'odore di bruciato, il fumo nero e l'indifferenza si spandono nell'aria. E' un odore che penetra nelle tue narici e nella tua pelle. Continuo a sentirlo. Come sento la forza dell'indignazione di un territorio stanco. Afflitto. Con la voglia di riscatto. E lo vedo nelle piccole ma costanti resistenze umane. Nella sartoria sociale "made in castel volturno". Nei figli degli immigrati che giocano insieme ai coetanei bianchi. Nel cerchio umano in una capanna di bambù sulla Domitiana ad ascoltare i neri e le loro storie. Nei sorrisi senza motivi. Nelle mani che si sfiorano. Nel tossico che decide di recarsi al Sert. Nel momento di confronto in camper per capire gli errori fatti. Nei litigi pieni di passione.
Questo è Speranza. Con la S maiuscola. Ed è per questa che continuiamo ad andare avanti. A lottare. A fare chilometri con gli occhi che bruciano sul volante. A rientrare a casa stanchi la sera. A consumare soldi ed energie.
Chissà. Forse. Ne vale ancora la pena.

1 commento:

laBart ha detto...

Di tutto il meraviglioso cd di Lucariello, la canzone che, per me, brucia più di tutte è "Terra cavera". Parla di chi se ne va, per cercare qualcosa di meglio, per mettere su famiglia in un posto migliore... Parla di me. E di come ogni giorno penso a quello che mi sono lasciata alle spalle, e di come mi brucia. 'E lacrime no, nun lavano no, 'o spuorco 'a dinte all'anima...