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venerdì 21 febbraio 2014

Modena e Mafie

Siamo all'Istituto Barozzi di Modena. Assemblea d'Istituto. Gli studenti hanno chiesto di parlare di Mafie. Mafie al Nord. Mafie a Modena, la città in cui vivono. Il 30% degli studenti presenti ha origini meridionali. Gli invitati al Tavolo sono: il Procuratore della Repubblica di Modena, Vito Zincani; il Presidio Libera Carpi nella persona di Rebecca Righi e il giornalista e fondatore di Cortocircuito web-tv di Reggio Emilia, Elia Moniri.
Sono oltre 40 le imprese bloccate per mafia in Emilia Romagna in questi ultimi mesi. L'esempio di come le mafie si stanno muovendo in Emilia Romagna risale a qualche tempo fa in cui un sindaco emiliano il quale racconta che un bel giorno si presenta da lui un uomo il quale offriva liquidità immediata in cambio di varie concessioni per costruire. All'inizio ne ha chieste un numero sopportabile. Dopo qualche mese ha iniziato a chiederne sempre di più fino a quando il sindaco ha iniziato a capite l'intenzione e a dire No. Da quella volta è stato più volte minacciato.
Iniziano così le prime inchieste sui subappalti in Emilia Romagna. Ma perchè le mafie investono nelle opere pubbliche? Quelli sono soldi nostri, di tutti noi. Soldi pubblici che vanno a sostenere gli affari di qualcuno. L'omertà non esiste solo al Sud. Le mafie forse non hanno paura di nessuno. Forse di una sola cosa hanno paura. Della ribellione dei giovani. Giovani che si riuniscono. Parlano. Si confrontano. Fanno paura alle mafie più delle pistole. Più del carcere. Più di ogni altra cosa.

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