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lunedì 22 giugno 2009

Faber in mostra

Si è chiusa domenica 21 giugno la mostra dedicata alla vita di Fabrizio De Andrè a Genova presso il Palazzo Ducale. Cinque sale. Solo cinque sale. Sale piene, interattive e ricche di frammenti di storia, vita, musica. Un percorso breve ma inaspettatamente lungo e leggero.

"Le canzoni servono a formare una coscienza. Sono una piccola goccia dove servirebbero secchi di acqua", penso che in questa frase ci sia tutto il senso e il significato della vita di Faber e, si può dire che sintetizza bene l'obiettivo della sua musica facendo da sfondo all'intera costruzione della mostra. Donne, Genova, Libertà, Morte, Gli ultimi, sono i temi principali che hanno attraversato le sue canzoni e che la mostra ha saputo bene portare alla luce. Fabrizio De Andrè non era una persona facile. Cinico, schietto e diretto. La sua reale personalità viene chiaramente fuori, non solo dalle sue canzoni, ma anche da molte sue dichiarazioni e lettere scritte durante gli anni della sua vita: "Tutto quello che vi hanno detto fin'ora è tutto falso", la sua idea riguardo ai giovani: "i giovani sono una specie inadatta per vivere in questo sistema". Un'attenzione particolare è stata data anche a tutti i personaggi su cui si soffermava: "rendere protagonisti delle mie canzoni tutti quelli che gli altri condannano" perchè, secondo Faber, "tutti siamo artisti, il problema è che non tutti hanno le possibilità per dimostrarlo".

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