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domenica 20 marzo 2011

VIVAPotenzaVIVA


Quest'anno la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di mafia si è svolta a Potenza, in Basilicata. Una regione e una città confinante con importanti territori mafiosi. Un luogo di passaggio per armi e droga dirette in Calabria o in Puglia. Potenza è una città quartiere. Un agglomerato di cemento, il vero padrone da molti anni ormai. Particolarmente suggestivo è stato entrare nel Rione Cocuzzo, dove è stato costruito nel 1973 il famoso Serpentone, da un progetto di Francesco Di Salvo, lo stesso architetto delle Vele di Scampia. Un complesso di case popolari pensato per accogliere 5 mila persone. Oggi se ne contano 8 mila. Persone che hanno imparato a convivere con le scritte "Lavori in corso". Che stanno ancora aspettando la famosa riqualificazione urbana di via Tirreno. Che hanno visto il loro rione diventare il punto di riferimento dello spaccio di droga per l'intera città. Guardare l'enorme luna piena da questo luogo, durante la veglia di Don Ciotti ascoltando le testimonianze dei parenti delle vittime di mafia è stato fondamentale. E' stato il segno di un cambiamento possibile. Di un'attenzione che cambia direzione spostandosi nella vera realtà. Quella realtà facile da evitare. Volutamente ignorata e non ascoltata.
Eravamo in 80 mila unito contro tutte le mafie proprio da questo luogo, la Lucania, la "terra di luce". Per restituirgli una dignità e un'attenzione in più. Con la speranza e l'impegno da parte di tutti noi di immaginare, scegliere e costruire un mondo più giusto, perchè in fondo, ne vale ancora la pena. Per tornare tutti a VIVERE veramente, rispettando noi stessi e tutto ciò che ci circonda.

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