Casal di Principe. Corso Umberto I, il principale. Parcheggio (la fortuna è con me). Faccio un giro intanto che aspetto di parlare con il Dottore. Una signora mi guarda. Faccio un altro giro. La signora mi guarda ancora, con maggiore intensità. Si avvicina. Cominciamo una conversazione. Scopro che le donne di Casale non camminano a piedi. Le donne di Casale girano solo in macchina. Le donne che vedi camminare a piedi o andare in bicicletta sono solo le straniere. Ecco perchè mentre camminavo tutti mi fissavano in modo strano e incuriosito. Daltronde, qui anch'io sono considerata una straniera. Un'altra dinamica locale da studiare e da capire. La giovane signora dalla voce acuta prima di andare via mi cerca. Mi saluta sorridendo e m'invita a citofonarla qualora avessi bisogno di qualcosa. Non so perchè, ma penso che in questa cittadina mi troverò bene.
Ferragosto
10 anni fa
4 commenti:
Ci possono essere diversi modi di intendere lo straniero: con diffidenza o con apertura, con quella sana voglia di raccontarsi. In fondo siamo tutti un po' stranieri per qualcuno, e se tutti lo tenessero in mente forse le cose andrebbero meglio. Spero che in ogni tuo incontro ci sia apertura e voglia di raccontarsi.
P.S. Finalmente riesco ad accedere ai commenti, grazie per i post, un abbraccio
In ogni mio incontro c'è voglia di capire e raccontare, sopratutto per dare voce a chi non riesce a farsi sentire...perchè non ha gli strumenti per urlare abbastanza o perchè l'indifferenza a volte supera la curiosità di comprendere e imparare.
PS. Riesci a visualizzare tutti i post senza problemi? Grazie per la partecipazione!
Ciao,
finalmente riesco a visualizzare tutti i contenuti e a visitare senza problemi il tuo blog, che tra parentesi trovo veramente ben fatto e dai temi veramente importanti. Fa bene sentire (...leggere...) le tue parole piene di forza e di progetti. Grazie per i tuoi post, un abbraccio!
interessante...!! attendiamo aggiornamenti sull'esperienza appena cominciata ;)
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