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venerdì 14 dicembre 2007

Quale diritti?


Sono trascorsi 60 anni dalla nascita della dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I diritti umani non sono “valori” altissimi da contemplare. Essi sono il nome dei bisogni umani vitali, materiali e spirituali e come tali costituiscono un insieme di “obiettivi” concreti che devono guidare la politica a tutti i livelli, dalla politica locale a quella internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente sostenibile. La legittimazione dell'agire delle classi governanti si gioca sul terreno della loro coerenza con il paradigma dei diritti umani. Essi sono pertanto la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che colpisce centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani addita “l’insegnamento e l’educazione” quale strada maestra per il loro rispetto, dunque in corretta prospettiva pedagogica di orientamento all’azione. Questo porta a dire, senza tema di retorica, che coloro che insegnano, educano e formano per i diritti umani, la pace, la solidarietà, il dialogo interculturale sono ancora più importanti, se possibile, dei capi di stato e dei giudici.

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