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giovedì 22 febbraio 2007

L'urlo...della democrazia

Il governo è stato battuto al Senato sulla mozione presentata da D'Alema in merito alla politica estera.
Secondo quanto riportato da RaiNews24, la maggioranza richiesta di 160 voti non è stata raggiunta per SOLO DUE VOTI. Determinanti, questa volta, le posizioni dei due senatori a Vita Pininfarina ed Andreotti che si sono astenuti. Questo il risultato preciso: presenti 319, maggioranza 160, favorevoli 158, contrari 136, astenuti 24. (un astenuto, al Senato, è come un contrario).
A seguito di ciò Prodi ha rassegnato le sue dimissioni a Napolitano, che le ha accettate.
Ulivo e Rifondazione confermano la fiducia a Prodi. Verso un Prodi bis? è questo quello che si pensa, quello che trapela. Di certo il governo andrà rifatto, andrà un po' "re-impastato" per bene! Sicuramente tutta la federazione dell'Ulivo e Rifondazione Comunista sono pronti a ricandidare Prodi come premier promettendogli la fiducia: "Il governo deve continuare a vivere". Di certo non c'è voglia, da parte della sinistra, di andare alle elezioni. Diliberto dice che riconsegnare il paese alle destre sarebbe un atto "criminale". L'unico che esce fuori dal coro è Di Pietro: "se non si fa una scelta di campo decisa e determinata anche in politica estera ma soprattutto nella politica governativa nel suo complesso, siamo convinti che il voto anticipato sia l'unica soluzione possibile". Prodi ri-accetterrebbe la candidatura a Premier SOLO se avesse "carta bianca", solo sulla base di «un programma forte e vincolante».
Ora il governo è nelle mani di Napolitano.
Ma voglio ricordare che, LA DESTRA CADDE COSI' BEN OTTANTATRE' VOLTE!!!!Crisi è, ma per una mancata mozione non si cade... in teoria!La destra, tra DDL, mandati vari, decreti e deleghe, è caduta come ha fatto oggi la sinistra BEN OTTANTATRE' VOLTE nella sua scorsa legislatura. Se non ci credete guardate con i vostri occhi. Prima di parlare di dimissioni, aspettiamo il voto di fiducia!
Mi chiedo cosa penserebbe la democrazia di Lijphart o Dahl, oggi con una politica che ha difficoltà di confronto e dialogo, quella democrazia "del popolo e per il popolo" affidata alla politica, quella weberiana che nasce da una "vocazione" di uomini semplici disposti ad affontare un mondo che confonde, anche quando tutto sembra perduto, a resistere e rispettare gli impegni nei confronti di un popolo che chiede pace, giustizia e coerenza!

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