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lunedì 19 ottobre 2009

Zwahreh: il volto di una madre


Quello di Zwahreh è un villaggio di circa 2000 abitanti. Se potesse avere un volto secondo me avrebbe quello di una madre palestinese e di una vigorosa donna che ha raccontato della sua vita e di suo figlio in particolare. Suo figlio ha studiato all'universita' di Betlemme presso la facolta' di fisica, divenendo uno degli studenti piu meritevoli. Vince una borsa di studio in Italia, a Trieste e va a lavorare a Boon in Germania. Qui muore, ucciso da un gruppo di israeliani. Il suo volto non comunica semplicemente la disperazione di una madre che ha perso un figlio senza una reale motivazione, ma comunica soprattutto la forza del desiderio di pace tra i due popoli. Racconta delle sue amicizie con israeliani e ne e' fiera.
"Il nostro problema non e' la gente israeliana, ma il governo israeliano", ha affermato con forza. Sembrava quasi di sentirle vive le sue parole, nel senso che assumevano una forma di vita. Con la stessa forza e fierezza ci accompagna nella scuola dove lei e altre donne preparano il pranzo per tutti i bambini delle scuole del villaggio. Sono cibi naturali, genuini, che provengono dalla loro terra ancora fertile. Ci ha fatto assaggiare un dissetante succo di limone e menta preparato da loro, insieme a del pane con timo ed erbe selvatiche, mele appena raccolte e un piccolo dolce all'arancia. Tutto veramente squisito. E' stato un ottimo momento di condivisione non solo di un'idea ma anche di un'azione concreta.

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