Repubblica.it > Esteri

Pagine

giovedì 1 maggio 2008

lavORO

Oggi, nel Giorno del Lavoro, mi viene in mente Marx. Nel 1861 scriveva:"il lavoro è un processo che si svolge fra l'uomo e la natura, nel quale l'uomo, per mezzo della propria azione, media, regola e controlla il ricambio organico fra se stesso e la natura: contrappone se stesso, quale una fra le potenze della natura, alla materialità della natura. Egli mette in moto le forze naturali appartenenti alla sua corporeità, braccia e gambe, mani e testa, per appropriarsi dei materiali della natura in forma usabile per la propria vita.". Ripenso al contributo che egli ha dato sul significato di questo concetto che in tanti oggi storpiano, semplificano, trasformano, ne fanno strumento elettorale. Oggi, questa parola, LAVORO, sembra divenuta urgente e temuta insieme. Perchè non è possibile morire per il lavoro:"Il lavoro non è una condanna per l’uomo, ma il lavoro è l’uomo stesso nel suo modo specifico di farsi uomo. Il lavoro è l’unica manifestazione della libertà umana, ovvero della capacità di formare la propria esistenza specifica."

1 commento:

Anonimo ha detto...

robbi!!!!
mi mandi le foto sulla mia email????
un bacione
(hai lasciato delle pantofole ed un mollettone qui...vedi che tutti siamo un po sbadati :))
a presto!!!!